INSERIMENTO NEL CONTESTO

L’edificio va ad occupare un’area strategica per la città di Mirandola: si colloca a ridosso del centro storico e va a connettersi con le aree di espansione edilizia poste a nord-est rispetto alla città storica. È inoltre luogo di memoria della vecchia linea ferroviaria che a livello comunale e provinciale si sta convertendo in percorso ciclopedonale.
Il progetto dell’edificio passa necessariamente per un’analisi del contesto e diventa al tempo stesso occasione per promuovere il disegno a scala urbana di un’area che attualmente si presenta vuota di funzioni.
Pertanto il disegno dell’edificio nasce dall’identificazione dei segni che possono essere messi in risalto a scala urbana che vanno a strutturare l’area esattamente come i binari e andando a connettere i vecchi edifici ferroviari (fabbricato viaggiatori, sotto centrale elettrica) con la linea della ex- ferrovia oggi trasformata in percorso cilopedonale orlato dal verde che proviene da sud e circonda Mirandola a nord est per poi ‘perdersi’ in prossimità di via Spagnola. La realizzazione di un corridoio verde con inclusa la pista ciclopedonale diventerebbe quindi la realizzazione del tratto mancante con arrivo nell’area oggetto d’intervento pensata come piazza alle porte della città storica.

ELEMENTI COSTITUENTI IL PROGETTO ARCHITETTONICO

L’edificio è pensato come la giustapposizione di due blocchi tra loro leggermente sfalsati e funzionalmente distinti: il blocco principale a sud andrà ad ospitare il laboratorio, il blocco a nord uffici, servizi e magazzino. L’ufficio sarà orientato verso il piazzale ad ovest, area d’ingresso rispetto alla città, in modo da consentire un maggior controllo degli accessi all’edificio, il magazzino invece sarà sul retro, ad est, e facilmente accessibile con i mezzi.
Il laboratorio, che è il ‘cuore’ del progetto, sarà dotato di vetrate in modo da consentire l’ingresso della luce naturale nel luogo di lavoro, permettere un eventuale uso a vetrina per la commercializzazione dei prodotti ed in generale per rendere l’edificio permeabile rispetto allo spazio pubblico in cui si colloca al fine di favorire l’integrazione sociale e l’inclusività.
Il laboratorio potrà godere di tre affacci: uno verso lo spazio verde a est e gli affacci a sud ed ovest aperti verso la città, tale scelta consentirà di sfruttare appieno l’apporto della luce solare, a nord invece, verso le residenze esistenti, si andranno ad affacciare i servizi. Tutti gli accessi saranno protetti da pensiline in modo da offrire protezione dagli agenti atmosferici, ampliare lo spazio interno tramite le aree porticate, agevolare eventuali operazioni di carico e scarico e mitigare l’ingresso della luce.

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Prestazioni svolte dallo studio Officina d’Architettura:
• PFTE (progetto di fattibilità tecnico economica)